Se mi sveglio alle 11:00 faccio colazione mentre i bambini della scuola di fronte sono in cortile per la seconda ricreazione.
Dalla finestra, mentre bevo il caffè e fumo la prima sigaretta della giornata, li vedo correre e saltarsi addosso e li sento urlare a squarciagola.
Il solito vento strappa il fumo dalla mia sigaretta e lo scaraventa un colpo sulle pareti della cucina, un colpo sul vetro della finestra spalancata, un colpo nell’aria del giardino. Il vento scuote anche le foglie morte e i rami degli alberi del loro cortile e del nostro giardino confinante.
Il loro cortile è chiuso dentro palazzi come il nostro: caseggiati di cinque piani che contengono le loro grida giocose, che mi chiedo fino a dove si spingano in alto e che oggi mi sembrano una furia mostruosa, un’energia incontenibile, una forza elettrizzante.
Ale