Ma lo sapevate che noi della “Circoscrizione Estero” possiamo esprimere una preferenza?
Si vota tracciando un segno sul contrassegno (o simbolo) della lista prescelta o sul rettangolo che lo contiene.
Si può esprimere il voto di preferenza scrivendo il cognome del candidato nella riga accanto al contrassegno votato.
Mi chiedo: perché la stampa italiana non parla di questa eccezione alla regola? Che poi, se non sbaglio, in realtà sono due le eccezioni: anche le regioni a statuto speciale godranno di questo privilegio.
Mamma, quanto è stato difficile questa volta decidere! Alla fine ho votato Arcobaleno alla Camera e PD al Senato, facendo uso in entrambi i casi della possibilità di esprimere una preferenza. Il tizio e la tizia che ho votato in fin dei conti non mi sembravano male. Soprattutto lui con tutte quelle interpellanze parlamentari.
In origine avrei voluto votare Boselli. Ragionando da stratega, basandomi sulle contrastanti e sbocconcellate informazioni (previsioni) in mio possesso, sarebbe probabilmente stato un voto buttato nel cesso. Ma voglio davvero votare da calcolatore, mi chiedevo. Il mio sarebbe stato un voto di stima e di tenerezza. Poi facendo una ricerca sulle biografie dei socialisti candidati per la circoscrizione estero mi sono fatto l’idea che fossero tutti dei parrucconi socialisti di vecchio stampo e mi sono cadute le palle.
Mi sono allora consultato, in salotto, in birreria e per le strade di Berlino e di Eisenhüttenstadt*, con vari amici e amiche non votanti:
– Ma se questi vogliono fare la große koalition, votare PD sarebbe come rinfoltire le fila di Berlusconi…
– In realtà dovresti considerare l’ipotesi di non votare, anche perché visti i programmi dei candidati per l’estero non è che ci sia di che rallegrarsi. Sì, in effetti: tutti fissati con questi cazzo di corsi di italiano per gli immigrati di terza generazione. Ma che senso ha?
– Votare per il PD di Veltroni per qualche strano motivo fa un po’ meno vomitare che votare per la Margherita di Rutelli…
– Ma quanto è realistico pensare che Berlusconi possa perdere? E se vince di poco, preferisci una coalizione Berlusconi-Casini-Lega o una coalizione Berlusconi-Veltroni?
– Se devi votare un piccolo, vota almeno uno che ha qualche possibilità di superare lo sbarramento, no? Non ti piacciono gli altri piccoli? E allora non votare, no?
– Tu devi pensare che Berlusconi in realtà non dovrebbe esistere. Il PD è quindi un partito di destra.
– Al senato c’è una grossa probabilità che possa vincere il PD.
– Ma lo sapevi che la figlia di Veltroni è finita a fare l’assistente di Wim Wenders? Metti una sera a cena…
* Città costruita dalla DDR a sud di Francoforte sull’Odra tra il 1952 e il ’53. Fu battezzata Stalinstadt, poi divenne appunto Eisenhüttenstadt, città della ferriera. Oggi ospita il museo della cultura quotidiana della DDR. Entrata 3 €, ridotto 1 €
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