Il Freudenreich è una di queste kneipe riciclate e mascherate che tanto piacciono a noi trentenni in bilico tra i venti e i quarant’anni. Si prende un locale fallito e impolverato, si rimuove un po’ di polvere o la si ricopre di vernice, si recuperano dalla cantina una lavagna con menù originale del 1993, lo schermo di un vecchio flipper e la latta pubblicitaria di una birra locale, si comprano da vari rigattieri un paesaggio alpino a olio, una poltrona da barbiere, la B gialla di una vecchia insegna della Berliner Bank e due sgabelli da aggiungere ai cinque trovati in cantina, si raccolgono dalla strada tre o quattro divani più o meno sfondati, si commissionano a un paio di artisti un paio di interventi ad hoc. La dispensa gründerzeit dietro il bancone va lasciata pressoché inalterata: si aggiungono giusto due neon colorati e delle lucine da albero di natale. ______________
Entriamo e chiediamo al barista: “È vero che qui da voi si può sparare?”. Dio, che puzza di radon! Aerare il locale prima di soggiornarvi, no? Mah, almeno non si fuma.
Risponde con accento francese: “Sì, ma la serata dedicata sarebbe il mercoledì. Comunque non c’è problema. Vado a prendervi il fucile”. Sparisce per qualche minuto e se ne torna con l’arma, una carabina ad aria compressa, sigaretta fumante stretta tra le labbra.
Lupo fa: “Il gin ce l’hanno”, e si accende una sigaretta.
“Sì, anche il Ramazzotti. Ma io stasera non bevo alcol”.
Il barista appoggia sul bancone il fucile e due bottiglie di birra da mezzo e si mette a cercare le munizioni.
“Quante ne volete? Dieci costano due euro. Facciamo trenta per quattro euro?”.
“Ok, grazie”. Ci consegna un coperchio di latta pieno di pallini a testa piatta.
Il francese sparisce di nuovo e noi beviamo.
“Sentite, i bersagli non li trovo. Vi ho preso queste cartoline”.
“Perfetto”.
“Ok, andiamo”. Lo seguiamo in cantina. Se nel locale il livello di radon era 100, qui sotto è 450. (Il giorno dopo le nostre t-shirt saranno ancora impregnate di questo odore. Dice: ma il radon è un gas inodore. Dico: e che ne so io! si combinerà con la muffa).
Camminiamo su una vecchia pista da bowling con i divisori divelti. Di fronte a noi, dove una volta stavano i birilli, a sinistra c’è un pannello di polistirolo appoggiato al muro, a destra un cumulo di mobili coperti da un enorme panno rosso. Il barista attacca le cartoline alla parete di polistirolo con delle puntine da disegno, poi ci mostra come caricare il fucile e, augurandoci buon divertimento, se ne torna di sopra.
Dopo i primi cinque, sei colpi capiamo che sto usando l’occhio sbagliato: è che non so chiudere il sinistro. Da quel momento appoggerò il calcio del fucile alla spalla sinistra. Spiego a Lupo che le cartoline sono teste di zombie: ci stiamo addestrando in vista dell’imminente attacco. Dopo i primi dieci, quindici colpi decidiamo di spostarci qualche metro indietro. Arrivati al ventiduesimo pallino, alziamo ulteriormente il livello di difficoltà: calcolo che uno zombie (uno della tipologia Romero, non uno sprinter furioso à la 28 Days Later) impiegherebbe venti secondi a raggiungerci partendo dalla parete di polistirolo, e da quel momento prima di sparare facciamo un conto alla rovescia. Quando ci mancano due colpi, sentiamo il francese scendere dal bar.
“Come sta andando? Aspettate un attimo”. Torna su e dopo un minuto ricompare in cantina con due bottiglie vuote. “Così è più divertente. Quando le colpisci fanno un bel casino. Qua: vi ho anche portato altre quattro munizioni”. Ci spiega che in Francia ha fatto il servizio militare e impugna il fucile.
Whereas in the filed you must travel light to maintain mobility, in your home you have the luxury of storing and maintaining a plethora of weapons. This does not mean filling your home with any capricious instrument of destruction. Each home arsenal should include:
Rifle, 500 rounds
Shotgun, twelve-gauge, 250 shells
Pistol, .45 caliber, 250 rounds
Silencer (rifle)
Silencer (pistol)
Heavy crossbow (in lieu of silencers), 150 bolts
Telescopic sight (rifle)
Nicht-vision scope (rifle)
Laser sight (rifle)
Laser sight (pistol)
Katana sword
Wakizashi or other short-bladed sword
Two knives with smooth, six- to eight-inch blades
Hand hatchet
(NOTE: This list applies to a single individual. Numbers should be adjusted depending on the number of people in the group.)
– Max Brooks, The Zombie Survival Guide, New York, Three Rivers Press, 2003, p. 70
Ale