Una delle due riviste cittadine tipo “Time Out” ha pubblicato nell’ultimo numero del 2003/primo numero del 2004 una lista di termini che hanno segnato l’anno che sta per finire nella capitale tedesca. Di seguito una selezione. Si fa presente ai nostri lettori che questo post non rispecchia necessariamente le opinioni dei vostri due italiani all’estero.
Adolf: pastore tedesco berlinese che al comando “Adolf, seduto! Fai il saluto!” alzava una zampa e faceva il saluto romano. Il suo proprietario, un cinquantatreenne neonazista, è finito in tribunale lo scorso ottobre con l’accusa di utilizzo di simboli anticostituzionali. Adolf ha rischiato di essere soppresso: gli animalisti hanno protestato.
Currywurst: specialità berlinese da Imbiss [tavola calda, avente spesso le sembianze di un baracchino, ovvero Bude] creata dall’arrostitrice di wurstel Herta Heuwer. Il 29 giugno di quest’anno la municipalità di Charlottenburg-Wilmersdorf ha scoperto una targa alla memoria della signora Heuwer nel luogo in cui era ubicato il suo Imbiss. Herta Heuwer (nata a Königsberg nel 1913 e morta a Berlino nel 1999) inventò il 4 settembre 1949 nel suo locale al 101 di Kantstraße la salsa piccante al curry e pomodoro grazie alla quale il Wurst divenne Currywurst: specialità culinaria della città e articolo di esportazione. [Dedicato a Delio]
Degussa: azienda chimica (lavorazione di oro e argento, produzione di prodotti chimici) fondata nel 1873 a Frankfurt am Main. Lo scorso autunno sono nate delle controversie attorno alla partecipazione dell’azienda alla costruzione del monumento berlinese all’olocausto [che sta sorgendo vicino alla Porta di Brandeburgo]. Motivo del dibattito pubblico, durato settimane, attorno a questa faccenda: la Degesch, azienda figlia della Degussa, produceva il veleno Zyklon B che venne usato dai nazisti nei campi di sterminio. La Degussa trasse inoltre profitto dalla fusione dell’oro cavato dai denti di ebrei morti. La disputa è stata risolta in questo modo: l’industria tedesca può partecipare alla costruzione dell’opera commemorativa e nel centro di documentazione del monumento saranno citati la controversia e il ruolo dell’azienda ai tempi del nazismo.
Disputa sul velo: discussione sulla legittimità da parte di insegnanti mussulmane di indossare il velo a scuola. Dopo che in una scuola del Baden-Württemberg [Land della Germania meridionale, capitale Stuttgart] è stato impedito all’insegnante di origine afgana F. Ludin di indossare il velo in classe, la suddetta si è rivolta alla corte costituzionale federale. La corte si è trovata tra le mani “una sfida tra le più rilevanti della storia del diritto tedesca” (Der Spiegel) e con la propria sentenza ha delegato la risoluzione al Land del Baden-Württemberg. A Berlino SPD e PDS devono ancora prendere una decisione chiara in proposito: l’SPD vorrebbe proibire l’uso del velo alle insegnanti berlinesi, il PDS disapprova. [Il governo del Land di Berlino (Berlino è città stato) è in mano dal 2001 a una coalizione “rosso-rossa” formata dal partito di Schröder, SPD, e dal PDS, il partito nato dal SED(partito di stato della Repubblica Democratica Tedesca)]
Espulsione: misura amministrativa che consiste nell’allontanamento di soggetti indesiderati da un territorio. I profughi vengono espulsi dalla Repubblica Federale Tedesca anche se nel loro paese rischiano arresto, torture o pena di morte. Un caso eclatante è stata l’espulsione da Berlino lo scorso 30 agosto del rifugiato Raphael B., che viveva in Germania da 11 anni e che è stato arrestato non appena è arrivato nella Repubblica Democratica del Congo. L’espulsione è avvenuta il giorno in cui alcune organizzazioni di rifugiati commemoravano la morte, avvenuta vent’anni fa, di Kemal Altun. Il 30 agosto 1983 il giovane turco, la cui richiesta di asilo era stata rifiutata, si gettò dalla finestra del tribunale amministrativo di Berlino Ovest.
Ikea: casa del mobile svedese in espansione, presente a Tempelhof dal novembre di quest’anno. Il catalogo gratuito Ikea ha una tiratura maggiore di quella della Bibbia. [Per l’apertura del terzo centro Ikea a Berlino (dopo Spandau e Waltersdorf, quest’autunno è stata appunto la volta di Tempelhof) la città è stata tappezzata di manifesti della campagna pubblicitaria “Berlino. Capitale segreta della Svezia” nei quali alcuni elementi tipici della capitale tedesca venivano svedesizzati. Esempio: Nina Hagen vestita da Pippi Calzelunghe. Altro esempio: famiglia turca bionda]
Knast-Couture: moda dal penitenziario di Tegel [Knast: galera]. La prima linea di abbigliamento carceraria è nata sotto l’etichetta “Haeftling – Jailwear 1898” dalla collaborazione della casa di pena con l’agenzia berlinese Herr Ledesi: camicie rigate, robuste calzature e borse in coordinato, giacche, pantaloni; vanno a ruba. Tutto fatto a mano dai detenuti [Häftling].
Magazines: una nuova ondata di pubblicazioni berlinesi è sopraggiunta all’improvviso lo scorso autunno. Tra queste “Zoo” [edita dal cantante e ora anche fotografo canadese Bryan Adams] e “Dummy”. Alcuni osservatori vedono il fenomeno come segnale di ripresa e benedizione per la branca dei media. Nel 2004 altre novità berlinesi in arrivo, tra le quali “Monopol” e “Cicero”. Come mai queste riviste vengano prodotte a Berlino nessuno lo sa dire con sicurezza.
Miniermotte: (Cameraria Ohridella) piccola farfalla color marrone/ocra lunga 5 millimetri con ali rigate bianche e nere. [Motte: tarma, tignola]. È arrivata a Berlino dall’Europa sud-orientale nel 1998 e qui si è riprodotta a ritmi sfrenati. Quest’anno circa 60.000 alberi se la sono vista brutta. La Miniermotte deposita le proprie uova (fino a 300 per foglia) soprattutto sui castagni, le cui foglie vengono scavate a mo’ di miniera [da qui Minier-] dalle larve che se ne cibano. Le larve si trasformano in crisalide e sopravvivono all’inverno riparandosi nelle foglie morte. Non esiste un veleno che elimini le tarme senza danneggiare gli esseri umani. Il fogliame contaminato dalle larve deve essere raccolto e sotterrato o bruciato. [Già dalla seconda metà del 2002 in città è partita una campagna sovvenzionata dal governo berlinese per salvare i castagni: si chiede ai cittadini di raccogliere il fogliame e depositarlo fuori casa, dove verrà raccolto dagli operatori della nettezza urbana]
Moschea: (dall’arabo masgid: luogo di culto) casa di Dio islamica nella quale i mussulmani si ritrovano cinque volte al giorno per pregare e il venerdì per seguire la predica. Bisogna distinguere tra semplici spazi di preghiera, le cosiddette “moschea di quartiere” [un paio di stanze allocate in un edificio qualsiasi], e “moschee maggiori” o “moschee del venerdì”, più grandi e riccamente arredate. In tutta la Germania esistono circa 2.500 spazi e case che vengono utilizzati come moschea da 3,2 milioni di mussulmani. A Berlino ci sono pressappoco 75 moschee di questo tipo per 220.000 mussulmani. Quest’anno diverse organizzazioni islamiche hanno annunciato la costruzione di almeno 9 moschee vere e proprie, 4 delle quali dovrebbero sorgere tra Kreuzberg e Neukölln. [La prima è quasi finita. È addossata a un vecchio cimitero islamico sulla Columbia Damm, vicino all’aeroporto di Tempelhof]. Non è ancora chiaro al momento chi dovrebbe finanziare la costruzione di questi costosi edifici rappresentativi.
Mostra sulla RAF: progetto non ancora realizzato della galleria Kunst-Werke [cfr]. Per la mostra sul gruppo terroristico tedesco “Rote Armee Fraktion” dal titolo provvisorio “Mythos RAF” la galleria ha ottenuto dal fondo cultura della capitale 100.000 Euro. L’estate scorsa è esplosa una violenta controversia pubblica attorno al giudizio storico sulla RAF. Kunst-Werke ha rimaneggiato il proprio progetto e ha presentato una nuova bozza di mostra dal carattere meramente artistico. Non è ancora chiaro se avrà luogo o meno.
Staatsbank: ex-edificio rappresentativo della Dresdner Bank in Französische Straße a Mitte con colonne di marmo e caveau sotterranei. Per tre anni venne utilizzato come laboratorio artistico, per esempio da gruppi teatrali e musicali. Dal 30 settembre di quest’anno tutto è finito. Un investitore italiano costruirà al suo posto un hotel di lusso. [Esempi di utilizzo temporaneo di edifici in disuso ce ne sono molti. Anche nel piccolo. O molto piccolo. Per esempio, la gelateria cadorina di Karl-Marx-Straße all’angolo con Erkstraße viene trasformata ogni inverno in negozio di calze. Oppure, molti negozi abbandonati nelle due ultime settimane di dicembre diventano rivendita di petardi e fuochi d’artificio. Passato il capodanno ritornano a essere vuoti]
Fonte: Zitty 1/2004
Ale
Einen guten Rutsch ins neue Jahr wünschen wir euch!
(“Vi auguriamo un buon Rutsch nel nuovo anno”. Che strano modo di dire usano i tedeschi per augurarti buon anno. Rutsch: 1. scivolone 2. frana, smottamento 3. viaggetto, scappata, puntata)
Ale und Lupo
Grazie di cuore a radio Energy 103.4 che qualche minuto fa mi ha trasmesso una delle mie canzoni superpreferite: Love Supreme di Robbie Williams. Amore Amore Amore a tutti!